Foulard: HOW TO STYLE IT

Non è solo un foulard. È l’accessorio più democratico del guardaroba.

In testa, come fascia, bandana, turbante o annodato tipo Grace Kelly in vacanza.
Sulle spalle, lasciato cadere o legato davanti come scialle improvvisato.
In vita, come cintura su jeans o vestito minimal, oppure effetto pareo se abbastanza grande.
Come porta borsa, annodato ai manici per dare carattere anche alla tote più basic.
Intorno al collo, stretto stretto alla francese o largo tipo cowgirl da città.
Al polso o alla caviglia, per un tocco bon ton o boho.
Come top, per chi osa: annodato sul davanti, perfetto d’estate con pantaloni ampi.
Sul cappello, arrotolato come fascia su una tesa larga o su un fedora.

L’unica regola? Nessuna regola.
(Solo evitarlo effetto hostess anni ’90. Ma per il resto, via libera.)

Il mio styling preferito? usato come martingala, dietro a un trench: dà carattere senza aggiungere volume.

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DENIM² ovvero: quando il jeans si moltiplica e diventa look.

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“Chi l’ha detto?” Sfatiamo i falsi miti della moda (pt.3)